sabato 14 gennaio 2012

La macchina continua in piano

La macchina continua in piano è un ulteriore macchinario, successivo ai magli, che completava il processo automatico di produzione trasformando la “tutta pasta” ottenuta in fogli. Dal fondo della macchina si apriva una valvola la quale immetteva la “mezza pasta” in un condotto che la guidava in una vasca dove veniva prelevato poco per volta grazie ad un meccanismo a ruota con secchielli e inserito in un ulteriore canale che lo conduceva su una grata metallica intrecciata così fittamente da ritenere la sabbia e altri corpi duri e lasciar passare solo l'impasto.
La pasta filtrata dalla grata alla quale era impresso un movimento ondulatorio, era forzata a discendere verso un secondo agitatore; poi risaliva verso una lamiera metallica non bucherellata e dopo averla traversata arrivava su uno sparto che la piegava su una tela. La tela metallica assai fitta, formata da fili finissimi di ottone, riceveva il movimento da due cilindri, e si muoveva da sinistra verso destra portando con sé la pasta e poggiava su cilindri di rame e poi sotto su un bossolo strettissimo. Attraversati i cilindri dello strettoio la tela abbandonava la carta, e iniziava il viaggio di ritorno da destra a sinistra; passando al disotto della macchina, arrivando di nuovo sopra e ricominciando a percorrere lo stesso cammino con una nuova quantità di impasto. Durante il suo tragitto e fino allo strettoio, la pasta si liberava di una grande quantità d'acqua e lo sgocciolamento era facilitato da un tremore continuo impresso da piccoli cilindri sui quali poggiava la tela e la carta. Una cassa piatta raccoglieva l'acqua sgocciolata dalla pasta.

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